
In un colpo di scena che ha fatto vibrare la Serie A e infiammato il cuore dei tifosi rossoblù, Edin Džeko ha firmato ufficialmente un contratto triennale con il Bologna FC 1909, arrivando a parametro zero dal Fenerbahçe. L’attaccante bosniaco, 38 anni e maestro intramontabile del gol, ha rifiutato un’offerta importante e carica di emozione dalla Fiorentina per abbracciare una nuova sfida ai piedi dell’Appennino.
Il Bologna, appena rinvigorito dalla qualificazione in Champions League e dal vento di rinascita guidato da mister Vincenzo Italiano, ha offerto a Džeko più di una semplice destinazione: gli ha offerto un palcoscenico. E il veterano del gol, da sempre mente lucida e cuore caldo, ha scelto passione, ambizione e visione al posto della nostalgia.
“Il Bologna sta scrivendo una storia bellissima, e io voglio farne parte,” ha dichiarato Džeko durante la presentazione ufficiale. “Questo è un club con una visione, una storia importante e una squadra che gioca con l’anima.”
Il trasferimento di Džeko rappresenta un chiaro messaggio da parte del Bologna. Dopo aver indossato la fascia da capitano al Fenerbahçe e aver realizzato 25 reti nella scorsa stagione, il bosniaco arriva non come una stella al tramonto, ma come un faro di affidabilità e carisma. Con oltre 400 gol in carriera, titoli vinti in Germania, Inghilterra e Turchia, e un periodo leggendario alla Roma, Džeko è più di un nome: è un’icona.
Le trattative con la Fiorentina erano avanzate, e Džeko sembrava attratto dall’idea di riabbracciare ex compagni e contribuire al rilancio viola. Ma il progetto rossoblù, guidato dalla mente brillante di Italiano e sostenuto da ambizioni europee, ha infine esercitato un fascino irresistibile.
Il suo arrivo a Bologna è stato accolto da un’ovazione, con i tifosi in festa davanti alla sede del club, gridando “Džeko! Džeko!”. Nei vicoli della città sono già apparsi murales che lo ritraggono con la maglia rossoblù e il braccio alzato in segno di saluto.
Per il Bologna, questo è più di un semplice acquisto. È un simbolo—un messaggio chiaro: il club non si accontenta di festeggiare il ritorno nell’Europa che conta, ma vuole esserci da protagonista. Con la potenza di Džeko, la sua intelligenza tattica e la sua esperienza da leader, l’attacco rossoblù diventa non solo più temibile, ma anche profondamente maturo.
E mentre il Bologna si prepara a tornare sul palcoscenico europeo, sarà proprio Edin Džeko a guidare la sinfonia—not come un’eco del passato, ma come il poeta di una nuova opera calcistica scritta all’ombra delle Due Torri.